riparazione per ingiusta detenzione |
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Scheda aggiornata al 13/08/2019 |
DOVE | Corte d’Appello –Ruolo generale Penale - piano 7° stanze 34- 36
Orario: da lunedì a venerdì 8,30 – 13,30 – sabato 9 -12. |
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COS'E' | Chi è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere ed è stato poi, all’esito del procedimento penale, prosciolto con sentenza di assoluzione diventata irrevocabile, ha diritto a ricevere un equo risarcimento del danno subito. (e anche nel caso di sentenza di non luogo a procedere e di provvedimento di archiviazione). Stesso risarcimento spetta nei casi in cui la custodia cautelare sia stata applicata illegittimamente, ossia a: - chi ha patito ingiustamente carcerazione per effetto di un ordine di esecuzione erroneo; - chi ha subito custodia cautelare in carcere sulla base di un provvedimento emesso o mantenuto in mancanza delle condizioni richieste dalla legge, sia in caso di successiva assoluzione che di condanna. Inoltre, chi è stato licenziato dal posto di lavoro che occupava prima della custodia cautelare e per tale causa, ha diritto di essere reintegrato nel posto di lavoro se viene pronunciata in suo favore sentenza di assoluzione, di proscioglimento o di non luogo a procedere ovvero viene disposta l’ archiviazione. |
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CHI | La persona che ha subito l’ingiusta detenzione o, nel caso di decesso, il coniuge, i discendenti e gli ascendenti, i fratelli e le sorelle, gli affini entro il primo grado e le persone legate da vincolo di adozione con quella deceduta. La parte che si trovi nelle condizioni di reddito previste dalla legge può chiedere il patrocinio a spese dello Stato. |
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RIFERIMENTI NORMATIVI | artt. 314 - 315 - 629 c.p.p. art. 102 disp.att. c.p.p. Art. 5 comma 5 convenzione diritti uomo |
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COME | Il ricorso deve essere proposto (a pena di inammissibilità) entro due anni dal giorno in cui la sentenza di assoluzione o condanna è diventata definitiva alla Corte d’Appello nel cui distretto è stata pronunciata la sentenza . Deve essere depositato o dall’interessato o da legale munito di procura speciale.
L'interessato deve presentare in cancelleria: - la domanda di riparazione del danno per ingiusta detenzione da lui sottoscritta, eccetto il caso di procura speciale. - la sentenza di assoluzione con l'attestazione di irrevocabilità; - fotocopia del documento di riconoscimento e codice fiscale; - la documentazione del processo di riferimento (ad es. le dichiarazioni rese al Giudice Indagini Preliminari (G.I.P.) o al Pubblico Ministero (P.M.).
L’istanza va presentata in originale completo degli allegati e 4 copie senza allegati.
Tutti i documenti a corredo dell'istanza possono essere depositati in carta semplice e per la loro richiesta non è dovuto alcun diritto di cancelleria. Si applicano le norme per la riparazione dell’errore giudiziario.
Ogni comunicazione o richiesta in merito al pagamento della somma dovrà essere indirizzata a: "Ministero dell'Economia e delle Finanze – dipartimento dell'Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del Tesoro – Serv. Centr. Per gli AA. GG. e la Qualità dei Processi e dell'Organizzazione – responsabile sig.ra Lofaro -via Casilina, -00182 Roma". Ufficio XIV 06-47615451 fax 06-47615155
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N.B. | La Corte di Giustizia di Strasburgo (sentenza 9 giugno 2005 ricorso 42644/02) ha richiesto una modifica dell’art. 314 c.p.p. che ammette l’indennizzo per ingiusta detenzione solo se l’imputato è assolto, se è disposta l’archiviazione del caso o il non luogo a procedere o se, in caso di condanna, la custodia cautelare è stata disposta in assenza di gravi indizi di colpevolezza o per reati per i quali la legge stabilisce una reclusione superiore a tre anni. Per la Corte si tratta di previsioni restrittive perché l’art 5 comma 5 della convenzione prevede in ogni caso di illegittima restrizione il diritto ad una riparazione. |
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INOLTRE | Il limite massimo di risarcimento per aver patito un'ingiusta permanenza in carcere, ammonta a € 516.456,90). La riparazione per ingiusta detenzione si distingue dalla riparazione derivante dalla commissione di un errore giudiziario: - la riparazione per ingiusta detenzione si riferisce alla detenzione subita in via cautelare prima dello svolgimento del processo e quindi prima della condanna eventuale, - la riparazione dell’errore giudiziario presuppone invece una condanna a cui sia stata data esecuzione e un successivo giudizio di revisione instaurato – dopo una sentenza irrevocabile di condanna - in base a nuove prove o alla dimostrazione che la condanna è stata pronunciata in conseguenza della falsità in atti. Chi viene prosciolto in sede di revisione può chiedere un risarcimento commisurato alla durata della pena espiata e alle conseguenze personali e familiari della condanna. |
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